Mese: Giugno 2013

29 Giugno 2013

Di Ruota in Ruota 2013: la carica dei mille !

Sabato 15 giugno si è svolta a Portogruaro la 10° edizione di Di Ruota in Ruota.  Anche quest’anno la partecipazione è stata numerosa. Un’edizione che conferma i successi degli anni passati, lo si è visto nei sorrisi delle persone che si sono ritrovate in piazza Martiri a Portogruaro e che lungo tutto il percorso hanno condiviso questo momento di giovialità.
Più di mille persone si sono presentate davanti al Municipio di Portogruaro. La partenza era prevista per le ore 19,00 ma fino a mezz’ora prima la piazza era semivuota. Poi, l’arrivo all’ultimo momento  di centinaia di persone ha surriscaldato l’atmosfera. I bambini sparsi un po’ dappertutto fremevano per partire mentre i genitori controllavano l’orologio e lentamente si spostavano verso l’arco della partenza. Nel frattempo il buon Boschin Claudio intratteneva i presenti. Era presente anche Vittorio Menditto, un ragazzo tetraplegico cui verrà devoluto parte del ricavato della manifestazione per una delicatissima operazione in una clinica svizzera. Ci auguriamo che ciò possa aiutare Vittorio a ridurre il proprio handicap permettendogli di dedicarsi al meglio alla sua arte: la pittura.
Ad un certo punto gli amici del Vespa club di Portogruaro accesero le loro specialissime  preannunciando l’inizio della pedalata.
Il team Sagitta Bike ed i Vespisti si schierarono alla partenza pronti ad affiancare la lunga coda di ciclisti che da lì a breve avrebbe invaso le vie del centro per poi avviarsi verso Nord direzione Cinto Caomaggiore.
Molti i curiosi che lungo i portici del centro rimanevano a guardare l’inizio della pedalata. D’altronde non capita tutti i giorni di vedere sfilare per il centro della città una scia così lunga di biciclette, tanto che dal passaggio della prima bicicletta a quello dell’ultima passava un quarto d’ora abbondante.
Ed ecco che la sfilata ebbe inizio lungo lo splendido Corso Martiri della Libertà proseguendo successivamente per  Via del Rastrello e Via Cavour, poi la svolta verso lo Stadio e lungo la ciclabile che costeggia il parco di Villa Marzotto. Grazie all’aiuto della Polizia locale di Portogruaro che per tutto il percorso ha svolto un lavoro encomiabile, il corteo attraversava uno dei punti più  critici in Via Stadio infilandosi così nel sottopasso della ferrovia. Qui si formava qualche ingorgo ma tra le risate e le spinte un po’ più decise sui pedali il convoglio proseguiva allegramente. Dopo il passaggio nella zona del centro commerciale il corteo attraversava l’abitato di Gruaro per proseguire lungo uno dei tratti più suggestivi del percorso nei pressi del Lago Azzurro.
La spensieratezza ormai aveva il sopravvento ed i volti dei ciclisti si facevano più rilassati ma il fondo un po’ sconnesso della strada sterrata obbligava tutti ad una maggiore concentrazione.
Giunti finalmente a Cinto Caomaggiore i ciclisti parcheggiavano i loro mezzi in uno spazio vicino alla chiesa  appositamente allestito. L’effetto ottico dell’insieme di biciclette era impressionante.
Ecco, dunque, il tanto atteso riposo davanti ad un gustoso piatto di pasta al ragù preparato dagli Alpini in stretta collaborazione con la Pro Loco di Cinto i quali, coordinati da Sergio Biasio, di fronte all’assalto dei ciclisti dimostravano sangue freddo ed una perfetta organizzazione.
Giusto per dare qualche numero possiamo dire che sono stati cucinati più di 100 kg di pasta, 65 kg di carne per ragù, consumati 20 kg di formaggio grattugiato, distribuite 200 bottiglie di vino e più di 1500 bottiglie di acqua, oltre a 200 baguette, 800 panini per Hot Dog con circa 1000 wurstel.
Nella splendida ambientazione creata appositamente dietro alla Chiesa, porzioni abbondanti e bevande fresche ristoravano i partecipanti.
Quando ormai il buio stava per arrivare e tutti si erano rifocillati la lunga carovana ripartiva in direzione di Summaga di Portogruaro. I fanali delle biciclette parevano lucciole lungo la strada che riconduceva a Portogruaro attraverso un sterrato finale lungo la ferrovia, reso ancor più suggestivo dalla presenza delle fiaccole.
Ad accogliere i partecipanti in piazza a Portogruaro c’era tutto il comitato organizzatore capitanato da Trevisan Roberto e Mauro Zanco, presidente della ASD Sagitta Bike, pronti a brindare alla riuscita della pedalata con un ottimo bicchiere di sangria, una fetta di crostata e dello zucchero filato per i bambini le cui simpatie sono state subito attirate da uno spettacolo di cabaret a conclusione della serata.
La ASD Sagitta Bike è riuscita di nuovo nel suo proposito di offrire alla comunità un’occasione di incontro, svago e scoperta del territorio oltre che un’opportunità di aiutare chi è più bisognoso.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa 10° edizione, ai comuni di Portogruaro e di Cinto Caomaggiore, dandoci la consapevolezza che la strada intrapresa ancora 10 anni fa prosegue ininterrotta. L’auspicio, quindi, è che il prossimo anno ci si ritrovi ancor più numerosi!

29 Giugno 2013

Sagitta Bike alla 24 ore di Feltre

In occasione dalla manifestazione del 7 e 8 giugno “24 Ore Castelli di Feltre” edizione 2013, la Sagitta Bike ha messo in campo la sua consueta capacità organizzativa, in collaborazione con la CT Portogruarese, infatti si è mossa la carovana composta da 24 atleti e molte altre persone a supporto della logistica alla volta della bellissima cittadina bellunese.
Già dalle prime ore del venerdì un nutrito gruppo di amici si è dato da fare per installare i gazebi per il del reparto cucina destinato a funzionare ininterrottamente per 24 ore, sotto l’attenta regia dei f.lli Bellotto coadiuvati dalla onnipresente Gabriella e annessa tenda per i pranzi e momenti di breafing, le tende e i camper destinati al reparto riposo e ai vari servizi logistici per le biciclette e assistenza.
Le condizioni meteo, sia pure incerte quest’anno sembravano risparmiarci, consentendo il regolare montaggio delle strutture necessarie, sotto l’occhio vigile del responsabile logistico Sergio Biasio, però qualche goccia qua e là non lasciava presagire nulla di buono, nuvoloni intensi continuavano a sfiorare le bellissime colline del Feltrino, ma la speranza era quella comunque di scendere regolarmente sul percorso cittadino.
Tutto era pronto, dal vettovagliamento, ai rulli di riscaldamento, dai sacchi a pelo, ai scaramantici  impermeabilini anti acqua, eravamo con gli occhi al cielo e speravano nella buona sorte, l’importante era partire in sicurezza, poi si sarebbe visto l’evoluzione delle cose.
Verso l’imbrunire, all’improvviso uno scorcio di sole fa capolino tra una nuvola dispettosa e una collina, la pioggia sembrava scongiurata, ciò era equivalso ad un segnale divino e l’intero parterre si rianimava, un brulichio di persone ricominciava a vociare, si riascoltavano i rumori tipici delle manifestazioni, l’aria si impregnava di profumi appetitosi, di grigliate e  fritture di ogni genere, l’alto parlante ha cominciato ad emettere una musica di base incalzante che faceva prevedere l’inizio delle danze, e finalmente le parole che tutti aspettavano con trepida attesa, si dava inizio alla chermesse, con la presentazione delle diverse squadre provenienti da tutta Italia e anche dalle lontane Irlanda, Germania, Croazia e Austria, dando un tocco di internazionalità al tutto, lo speaker scandiva a gran voce tutte le squadre, e finalmente echeggia il nome di  “SAGITTA BIKE N° 28”
Si respirava un’aria febbrile, tutti cominciavano a riscaldarsi, chi sul percorso, chi a piedi, odori e rumori erano un crescendo, il volto della gente cominciava a sorridere, chi si incupiva, chi ancora sguaiatamente manifestava le proprie future performance, chi ancora aguzzava lo sguardo felino intento a cogliere la smorfia fatale dell’avversario, chi ancora felicemente non aspetta altro che partire dalle retrovie timoroso di uno start che tutti attendevano.
Si ripassavano i turni, si valutavano le strategie, si ipotizzavano gli inconvenienti, si ragionava dove guadagnare tempo o meglio, dove perderne di meno, qualcuno ironizzava, altri sparlavano, altri ancora riflettevano e sotto l’attenta regia del saggio Luciano Banini, comandante indiscusso della spedizione, si concretizzava un gruppo, formato da persone molto diverse, ognuno con le proprie peculiarità, ma comunque una vera squadra.
I megafoni annunciavano di prepararsi sulla linea di partenza e ai box per i previsti cambi.
Il ruolo più delicato della partenza spettava proprio al capitano Luciano, seguito dal potente “Giampi” Codognotto e dall’affidabile Claudio Stival, il fremito degli istanti precedenti al via si percepiva a pelle, la gente urlava, esultava, incitava, la Sagitta al gran completo capitanata da presidente e vice, era sugli spalti a fare il tifo, e poi il via, un vento spazzava la strada, un turbine di ingranaggi sviluppavano un fruscio che aveva quasi dell’armonioso e del terrificante nello stesso tempo, il rombo dei motori delle auto staffetta imballavano e la musica assordante con lo speaker che urlava frasi ad effetto, faceva accapponare la pelle.
La macchina da guerra della Sagitta era partita, e la sensazione era che nulla ora poteva fermarla e che sarebbe stata un’altra edizione memorabile della 24 Ore di Feltre.
Affiatamento, incitazione e sano divertimento sportivo erano il collante del gruppo, la citazione del famoso conte riecheggiava nella bocca di tutti: “l’importante è partecipare ………“ ma nella testa  ognuno pensava, “…ma, se si riesce a stare davanti  meglio”.
Giro dopo giro il sudore si sprecava, le urla si attenuavano, la stanchezza si sentiva, ma non si doveva mollare, mai per nessun motivo, per nessuna ragione, dovevamo battere noi stessi, e magari anche gli amici-avversari della Portogruarese, e ad ogni cambio prontamente segnalato dall’inossidabile Sergio, era sempre un colpo al cuore quando vedevi la tabella rossa sollevarsi e come un toro inferocito aspettavi solo di cogliere il leggero percepire della girata dal lato verde, non dovevi esitare, dovevi capire a livello telepatico che il tuo compagno stava arrivando, che la tabella non era girata, ma che si sta girando, non dovevi deludere lo sforzo disumano che aveva fatto per consegnarti un treno decente e lo dovevi raggiungere, riprendere, succhiare la ruota e farti tirare in salita, ma, cazzo……, quanto correvano, avevano il motore sotto il culo, e i battiti cardiaci erano ormai sulle orecchie, ma non dovevi mollare, dovevi e basta.
Gladiatori, li vedevo tutti gladiatori, che ogni volta che partivano dalla zona cambio entravano come dei lottatori nell’arena, disposti a vendere cara la pelle, magari a perdere qualche brandello di carne, ma puntare al risultato, non dovevano penalizzare la squadra, non dovevano peggiorare rispetto alla tornata precedente, dovevano migliorare, dovevano, dovevano e basta.
E i gruppi si susseguivano uno dopo l’altro inesorabilmente in una moltitudine di colori e rumori, e Sergio, sempre lì sul palco a segnalare, passavano i minuti, le ore, la notte, e lui sempre lì, non beveva, non mangiava, non dormiva, non pisciava e lui, sempre lì, lucido, spietato, assetato di prestazioni, le sue imprecazioni non si sentivano, ma si vedevano, eccome, i suoi occhi anche se stanchi dopo giri e giri, ti esortavano e non potevi deluderlo, non potevi deludere i tuoi compagni e allora di nuovo dentro, per il successivo giro, ancora più veloce di prima e dopo ancora e ancora, fino allo sfinimento.
Per non farsi mancare nulla c’è stata anche una breve parentesi bagnata dove l’auto di sicurezza obbligava tutti ad accodarsi, e quindi tutto da rifare, le ambulanze recuperavano gli sfortunati assaggiatori di asfalto, ma nulla di grave, la pioggia diminuiva, si attenuava fino a smettere completamente, il percorso miracolosamente drenava l’acqua e si ripartiva più veloci di prima.
Si susseguivano i vari turni, toccava alla pattuglia dei “3 Roberto” Marin, Trevisan e Zanin, poi il forte Robertino Perissinotto ma per noi “Robertone”, condannato a recuperare i secondi persi dal sottoscritto e dal buon Claudio “Bossa” con il limitatore di giri inserito e poi ancora i fortissimi Claudio e Federico Gerolin con Luca Berti in gran spolvero e poi nuovamente tutti gli altri.
Ad un certo momento la notizia trapela, una di quelle che ti mettono il fuoco dentro, eravamo davanti di due giri rispetto alla Portogruarese, squadra che da sempre ci batteva e onore al merito, se erano stati più bravi di noi, se lo erano pure meritato, ma ora c’era la possibilità del colpaccio, di superarli, di essere noi per una volta i migliori, sapevamo di avere alcuni turni deboli ed altri molto più forti, la strategia doveva cambiare, più tardi sarebbero arrivati rinforzi freschi e su quelli dovevamo contare, e quindi tutti a disposizione, chi aveva ancora un briciolo di energia doveva entrare e poi tutti pronti per il gran finale e per sparare gli ultimi colpi decisivi.
Ma a meno di due ore dalla fine, la sfiga si accaniva su di noi, cominciava a tuonare, il cielo si oscurava e si rovesciava un diluvio universale di colossali dimensioni, il che non lasciava speranze alla conclusione positiva della tanto attesa sfida ciclistica tra Sagitta e Portogruarese.
A quel punto eravamo indietro, di pochissimo, forse secondi, ma comunque indietro, bastava riuscire ad entrare con il turno dei nostri atleti di punta e sarebbe stato un successo senza precedenti.
Pazienza, le gare sono così e se anche delusi per la prestazione sportiva, ci siamo abbondantemente consolati con una cena di proporzioni bibliche, dove l’antagonismo sportivo e la competizione acerrima, erano totalmente scomparsi per lasciare spazio a momenti di sana goliardia e enologiche risate. Il vino scorreva a fiumi come l’acqua sul percorso, la classifica a quel punto non contava più nulla, eravamo tutti vincitori e vinti nello stesso tempo.
La sfida era solo rimandata, e se ci sarà un’edizione 2014, io risponderò, PRESENTE.
Grazie compagni di avventura per i momenti magici che mi avete regalato.

Giorgio Geremia

 

 

20 Giugno 2013

Di ruota in ruota – Ecco i numeri vincenti della lotteria

Pubblichiamo qui di seguito i numeri vincenti della lotteria:
1242 = VACANZA A BIBIONE NON RITIRATA
1022 = BICICLETTA CITY UOMO BIANCA RITIRATA
0427 = BICICLETTA UOMO BLU NON RITIRATA
0968 = PROSCIUTTO CONAD NON RITIRATO
0491 = FORMA DI FORMAGGIO RITIRATA
1216= MORTADELLA 3KG. RITIRATA
0117= BOTTIGLIA MAGNUM 3LT. NON RITIRATA
1418= CESTA PRODOTTI BIOLOGICI NATURASI RITIRATA
1212= MAGNUM LT.1,5 NON RITIRATA
1042= 2 SALAMI MARESCUTTI NON RITIRATI
19 Giugno 2013

12 ore Città di Portogruaro – Quota d’iscrizione

Si comunica che la quota d’iscrizione a squadra rimarrà di importo pari ad Euro 150,00 fino al 15/08/2013.

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